Palazzo della Ragione

Il Palazzo della ragione costituisce il più antico e importante esemplare di architettura civile milanese dell'età romanica. Fu eretto nel 1233 dal podestà del tempo, Oldrardo da Tresseno che si distinse nella persecuzione degli eretici.

Il suo nome è ricordato a Milano su un altorilievo inserito nell'edicola sopra un pilastro del Palazzo della Ragione. Nel 1233 venne applicata a Milano una legge che prevedeva la condanna al rogo dei Catari, in quanto eretici. Le dottrine càtare vennero condannate come eretiche dalla Chiesa romana, prima di definirsi Chiesa cattolica. I catari non furono duramente combattuti da Bernardo di Chiaravalle, il quale creò proprio per loro i "conversi", corpo laico all'interno dei monasteri cistercensi, nei quali essi potevano esprimersi nelle loro pratiche religiose. Egli guardava a loro con interesse: sebbene la loro predicazione non fosse accettabile da parte della Chiesa, il loro modo di vivere era encomiabile, fondato sull'esercizio di povertà, umiltà e carità. I conversi furono la fonte di ispirazione per la formalizzazione della Regola per i Templari. Chi era vicino alla povera gente era un focolaio di eresia solo una regola e l’obbedienza potevano salvaguardare la sopravvivenza della ragione. "Broletto" è diminutivo di "brolo", che nell'alto medioevo significava un prato alberato dove l'arcivescovo-signore esercitava la giustizia. A Milano quel "prato" verrà in seguito prescelto dai cittadini del Libero Comune che vi erigeranno una costruzione a forma di loggia (Consoleria) per le loro ordinanze. Solo più tardi tale palazzo riceverà il nome che prima contrassegnava il prato: Broletto, o Palazzo della Ragione. Gli uffici amministrativi di Milano continuarono ad essere accolti nel Broletto fino al 1786. Il cinghiale bianco in rilevo si trova sopra un capitello del Palazzo della Ragione. Il cinghiale è un animale-simbolo nelle mitologie europee e in particolare in quella Celtica. E’ bianco, dello stesso colore dell’abito dei Druiti. Il cinghiale, spesso solitario, si aggira tra i boschi come in un labirinto, scavando alla ricerca delle radici di alberi dai belli e gustosi frutti. Il cinghiale è la guida del guerriero che aspira alla conoscenza iniziatica, rappresenta il mondo interiore che si avventura nella foresta della vita, pronto ad apprendere gli insegnamenti della grande madre.